Il Ferro è una sostanza fondamentale per l’organismo: è necessario per la formazione dei globuli rossi che trasportano l’ossigeno alle cellule (attraverso l’emoglobilna). Inoltre è indispensabile per il funzionamento dei processi di divisione delle cellule, per il sistema immunitario e il metabolismo energetico.
Nonostante sia un elemento comune sulla terra, il nostro organismo assimila il ferro solo con l’alimentazione.
La quantità necessaria all’organismo varia da individuo a individuo. Un dato standard è la RDA (“Reccomended Daily Amount” cioè “Dose Giornaliera Raccomandata”) che è fissata in 14 mg al giorno. In situazioni particolari può variare sensibilmente. Ad esempio durante le delicate fasi di gravidanza e allattamento è necessario assumere quasi il doppio.
I SINTOMI DELLA CARENZA DI FERRO
Un basso livello di ferro nell’organismo (nei casi più gravi si parla di “anemia”) può far sentire stanchi , debole e irritabili. Inoltre può creare difficoltà di concentrazione. Il corpo può inviare diversi segnali per richiamare l’attenzione sulla necessità di integrare le riserve di ferro: un rendimento meno efficiente, mal di testa, pallore, necessita di dormire di più, mancanza di appetito. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità in tutto il mondo almeno 600/700 milioni di persone soffrono di carenza di ferro. In Europa il 20% delle donne in età fertile avrebbe la necessità di integrare le riserve di ferro.
L’utilizzo degli Integratori di Ferro è giustificato quando ci sono condizioni di minor assunzione di sostanze contenenti ferro oppure nei casi in cui c’è un aumento del fabbisogno: durante le mestruazione, in gravidanza, durante l’allattamento, in diete vegetariane erroneamente praticate.
Poiché i soli alimenti possono non essere sufficienti il medico può consigliare l’integrazione con una fonte esterna, come un integratore alimentare. Adeguare la dieta è comunque importante.
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